lunedì 24 agosto 2009

BESTIACCE dei 2000, le Nutrie. Dure a morire, pare che resistano ai fucilate con pallini piccoli



Le nutrie, altrimenti detti castorini, hanno le dimensioni di cani, solo che sono roditori vegetariani. Per quanto non si registrino nella cronaca fatti che rivelino una particolare pericolosità di questi animali, la loro mole e il loro aspetto (tutt'affatto simili a enormi topi) sono tali da incutere timore, e in certe persone, disgusto è orrore. Se negli anni scorsi per avvistare le nutrie forse ci si doveva spostare verso Gazzuolo, ora è sufficiente percorrere le strade delle frazioni nord che costeggiano Fossola e Navarolo per vederle anche in pieno giorno e vicino alle case. Queste bestiacce nuotano nei fossati e rei canali lasciando una scia ben visibile anche a distanza. Le nutrie nuotano lasciando emersa quella grossa testa marrone scuro, con occhi molto vivi, che se fissati mettono davvero paura, proprio perché in essi non vi è alcun timore per l'uomo. Siamo infatti abituati ai nostri animali selvatici che fuggono alla disperata dall'uomo. E' curioso il fatto che questi animali non abbiano alcun timore dell'uomo, davanti adesso non retrocedono, non attaccano ma non fuggono, sembrano piuttosto infischiarsene. Proprio la ora particolare baldanza ne fa animai terrorizzanti. Esiste ora un grosso dibattito sul fatto di eliminare queste bestie: se sia giusto farlo e come. Gli animalisti protestano il loro medesimo rango e diritto di esistere degli altri animali. Altri che, per il fatto di portare leptospirosi, che scavano pericolosissime gallerie negli argini, e che infine, sono disgustosi, vadano sterminate senza indugio.
Ma sono pure dure a morire
Tempo fa abbiamo raccolto la testimorianza di un anziano contadino che proprio non ne voleva sapere di accettare uno di questi animali che aveva edificato un tumulo di terra dell'altezza di mezzo metro sul suo podere vicino al fosso. Un bel giorno, raccontava il contadino, si decise per la guerra col roditore, e, caricata la doppietta, armato di coraggio e spirito vendicativo, più che predatorio, s'incamminò verso la residenza del corpulento roditore il quale, come tutte le sere, montava la guardia sulla sua collinetta di terra. Raggiunta la zona, il contadino trovò la nutria al suo posto: "Bene - pensò - così la facciamo finta". A distanza di tiro, 30 passi. la nutria, non guardava nemmeno il contadino che già la teneva del mirino. Il contadino allora decise di avvicinarsi ulteriormente. per essere sicuro di non sbagliare il tiro, 20, 10 passi... "Gli sparai da una distanza di 6-7 metri. Fecce un salto per aria di mezzo metro lanciando squittii laceranti che mi misero i brividi, fece per venire verso di me, il sangue mi si gelò nelle vene. Poi, continuando a lamentarsi si tuffò in acqua. Probabilmente andò a morire altrove. E' vero, poi raccontò che aveva caricato con pallini piccoli, da uccellini, la doppietta, ma nessuno resiste a un colpo di calibro 12 quasi a bruciapelo. Davvero dure a morire!

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